GCERTI ITALY SRL promuove la certificazione per la Parità di Genere
La Parità di Genere è uno dei temi posti al centro dell’attenzione da diversi anni. Oggi è al centro dei piani governativi guidati dagli obiettivi definiti dall’agenda 2030. Promosso dall’ONU, il programma d’azione per lo sviluppo sostenibile e la prosperità di persone e pianeta, secondo i criteri ESG (Environmental, Social and Governance), vede tra i suoi 17 obiettivi fondamentali proprio il tema della parità di genere. Quest’ ultimo è definito dalla missione 5 e ad esso strettamente collegati sono gli obiettivi 8 e 10, i quali riguardano rispettivamente: “Lavoro dignitoso e crescita economica” e “Riduzione delle disuguaglianze”.
La nuova certificazione è volta al perseguimento di questi tre obiettivi con il fine di sviluppare un ambiente di lavoro e, in senso più ampio, una società inclusiva e aperta alle diversità.
Parità di genere: i Bias cognitivi nelle aziende
L’ attenzione al divario di genere ha radici profonde, derivate da consuetudini e pregiudizi tramandati nel tempo. Maggior importanza assume poi il tema in relazione all’attività lavorativa. In quest’ambito, non di rado, si assiste a discriminazioni: quelle che si potrebbero definire gender bias. Quest’ ultimi sono delle distorsioni cognitive che provocano un’ alterazione della percezione della realtà. Un esempio si ha in tutte quelle situazioni, all’interno dell’azienda, in cui nell’organizzazione delle attività (riunioni, colloqui) non si tiene conto delle diverse esigenze dovute ad una differente condizione sociale e di genere dei dipendenti. Ciò può provocare diversi squilibri all’interno del team di lavoro, andando, quindi, ad impattare sul rendimento d’impresa.
Diversità salariale e opportunità di carriera
Uno dei temi di punta riguarda la disparità salariale tra uomo e donna. In Italia, in termini di salario, in base ai dati ISTAT, le donne riportano una retribuzione oraria pari a 15,2 euro/ora, mentre gli uomini circa 16,2 euro/ora. Tale divario incrementa ulteriormente prendendo a riferimento l’ambito dirigenziale (27,3%) e i soli laureati (18%). Il gender gap riguarda, però, anche atti discriminatori che si traducono in alterazioni di condizioni lavorative in termini di opportunità di carriera, accesso ad occupazioni di tipo dirigenziale, posizioni di svantaggio rispetto ad altri lavoratori.
La certificazione per la Parità di Genere
La legge n. 162/2021 prevede la certificazione per la Parità di Genere, istituita ai sensi della UNI/PdR 125:2022. Quest’ ultima prassi delinea i requisiti per la certificazione di Parità di Genere, richiamata dal PNRR e frutto del lavoro congiunto del tavolo tecnico UNI e del tavolo del DPO.
Le linee guida sono applicabili a qualsiasi organizzazione a prescindere dalla dimensione, dalla natura e dall’attività. Al fine di misurare il livello di maturità di un’ organizzazione sono individuate 6 aree di indicatori attinenti alle differenti variabili che possono contraddistinguere un’ organizzazione inclusiva:
- Cultura e strategia;
- Governance;
- Processi HR;
- Opportunità di crescita in azienda neutrali per genere;
- Equità remunerativa per genere;
- Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
GCERTI ITALY Assessment & Certification srl approfondirà nel dettaglio questa nuova certificazione Martedì 31 Maggio con il “Webinar: Pdr 125 e Certificazione per la parità di Genere. Per un modo più sostenibile e inclusivo“.
Tra i relatori:
- Michele Gallo – Amministratore Unico GCERTI ITALY ASSESSMENT & CERTIFICATION srl
- Claudia Franceschelli – Confapid e componente tavolo UNI Ente Italiano di Normazione per lo sviluppo della prassi
- Valeria Barletta – Confapid e componente tavolo UNI per lo sviluppo della prassi
- Corrado Volpe – Auditor GCERTI Italy Assessment & Certification s.r.l.